Francesco Del Bene, per tutti don Ciccio (1936-2019), aveva venti anni nel 1956, ma aveva già fatto molti lavori e poteva già dirsi alquanto agiato: insieme ai suoi fratelli era proprietario di un autolavaggio molto fiorente a via San Simeone in un palazzo che faceva quasi da angolo con via Tartaglione. Io nel 56 ero un giovane ragazzo ma lo ricordo lì in quel luogo che attirava l’attenzione della banda dei miei coetanei dei quali facevo parte che, soprattutto durante l’estate, occupava la zone di ‘ngoppa a stazione dove ero nato e vivevo in un palazzo (ora scomparso) che faceva da angolo tra via San Simeone e corso Matteotti, a pochi passi dal Lavaggio Del Bene.
L’azienda familiare guidata da don Ciccio era uno dei primi investimenti fatti a Marcianise che assecondavano un fenomeno che in quegli anni era agli albori della forte ripresa dell’economia italiana. Questa si avviava a vivere il periodo del boom economico, di cui era espressione quel processo di motorizzazione che a Marcianise nel 56 era già consistente. La sua famiglia del resto nel mondo delle auto c’era da sempre visto che il papà faceva lo chauffeur, ovvero il tassista al servizio di chi lo chiamava.
E così dall’autolavaggio il passaggio al mondo dei carburanti fu abbastanza facile. Gestore di un deposito di carburanti e poi di un distributore molti avrebbero pensato che avesse raggiunto il culmine della sua attività, invece don Ciccio, quando gli anni erano quaranta, decise che era tempo di fare il gran passo e di tentare una impresa che avrebbe segnato la sorte della sua famiglia e anche quella di Marcianise.
Decise di fondare una società che sfruttando le sue esperienze nel mondo dell’energia realizzasse nella città la rete di diffusione del gas metano. Nacque così nel 1976 la Metanosud che raggiunse in pochi anni l’obiettivo rispondendo con la fattività delle opere realizzate e la qualità de servizio assicurato a quanti erano scettici delle possibilità che in un paese del sud e con un imprenditore locale si potesse realizzare un’opera di questa mole.
Marcianise, che si avviava ai quarantamila abitanti, era sviluppata essenzialmente in orizzontale con case basse prevalentemente a un piano o due. Un vero e proprio dedalo di strade così fu raggiunto in pochi anni da una rete efficiente che migliorò il servizio come anche la qualità della vita, dando lavoro a molte persone.
L’azienda, grazie alle competenze delle professionalità che accompagnarono l’impegno economico della proprietà, acquistò sempre più in prestigio, segnalandosi per modernità e capacità di attirare clienti. Nel contempo don Ciccio non mancava di contribuire al miglioramento della vita civile dalla città dove era nato finanziando con larga liberalità iniziative volte ad accrescerne il livello culturale e civico. Io ne sono stato testimone diretto. Grazie a lui si poté dar vita insieme a Francesco Trombetta al giornale mensile “Il Foglio di Terra di Lavoro” nato nel 1976, di cui fui direttore responsabile per tutti i suoi quaranta numeri. Un giornale che fu protagonista del dibattito civico e culturale in un periodo cruciale dello sviluppo di Marcianise contribuendo non poco ad accrescere l’interesse partecipativo e il dibattito politico-culturale in quegli anni particolarmente vivace.
Nel 1998 fu pubblicata la mia prima ricerca importante “Il potere della Miseria”, interamente finanziato da lui, una pubblicazione che su pressione dello stesso Francesco del Bene fu ristampata nel 2002.
Per questa pubblicazione mi fu particolarmente vicino, anche perché si parlava della sua Annunziata, o meglio della Congregazione di Carità, che era il nome assunto del 1862 della Casa Santa dell’Annunziata. Non a caso sostenne i costi e contemporaneamente si adoperò per la ripresa dell’antica tradizione riguardante l’esecuzione della messa di gloria scritta dal suo zio materno, il maestro Luigi Salzano, comprendendo anche la stupenda Ninna Nanna, l’una e l’altra eseguite durante il periodo natalizio nella chiesa della Santissima Annunziata che fu oggetto delle sue cure e dei restauri per i quali non mancava mai il contributo della sua azienda. Per Marcianise non esitò ad assumere la presidenza della Società Sportiva e della locale squadra di calcio, anche se in qual caso e non per sua colpa, il suo impegno fu di breve durata.
Nel 2008 don Ciccio finanziò il mio volume “Nove capitoli sulla storia di Marcianise” che ha aggiornato e per certi aspetti rivoluzionato le conoscenza della storia antica, medievale e moderna di Marcianise con contributi originali e la pubblicazione di nuovi documenti quasi sempre del tutto ignoti.
Alla direzione della sua azienda, alla quale nel corso del tempo aveva associato i figli Giuseppe, Raffaele e Luigi, in pratica fino alla morte egli potenziò i servizi e anche quando la gestione diretta fu passata ai figli non mancò di essere presente in azienda sostenendoli con il consiglio della sua esperienza.
della sua morte nel 2018 fece in tempo a vedere stampato, sempre con il logo della Metanosud, il mio volume “Marcianise e Terra di Lavoro” un volume di oltre 500 pagine che raccoglie una vasta antologia di scritti vari, articoli e saggi, dedicati a Marcianise e a Terra di Lavoro nella mia lunga attività giornalistica. Fu l’ultima volta che lo vidi. La notizia della sua morte il 10 febbraio 2019 fu accolta a Marcianise, nel Casertano e in Regione con un sentito, comune cordoglio e le sue esequie furono testimonianza di un dolore autentico per un uomo di eccezionali capacità imprenditoriali e grande coraggio che ha lasciato un’impronta di straordinaria eccellenza, i cui meriti dovrebbero essere riconosciuti con un tributo pubblico da parte delle autorità comunali.
Salvatore Delli Paoli
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